lunedì 28 novembre 2011

LA PORTA DELLA SPERANZA








LA PORTA DELLA SPERANZA


L’ economia usa masse di esseri umani come componenti di servo unità.
I singoli governi o, come sarebbe augurabile, il governo dell’ UE, che
dovrebbe esserci e non c’è, dovrebbero orientare l’economia ed il mercato
verso il benessere  di tutti. Avviene, invece, che la dinamica della scala
sociale venga rallentata fino alla scomparsa del raccordo tra la base e la cima.
La ricchezza prodotta doveva essere distribuita, secondo criteri di necessità
di equità e di merito, viene ,invece redistribuita dal basso verso l’alto.
La crisi è un accumulo di ricchezza nelle mani di una minoranza. E’ vero che devono
essere attuate, in Italia, riforme di adeguamento ad oggi di uno stato sociale
fermo da troppo tempo. E’ vero  anche che devono essere varate regole di
orientamento e di azione capaci di indirizzare al bene comune e non all’esclusivo
interesse di pochi l’azione economica.
Per effetto dell’attuale crisi  si assiste all’indebolimento del sistema politico. Di
esso vengono giustamente rilevati i difetti di auto gratificazione, non solo a
livello di organi  di governo – centrali e locali – ma di sistemi parastatali indotti.
Il rimedio è il rigore della disciplina, la trasparenza dell’azione, la chiarezza
e la pubblicazione leggibile della contabilità. Tutto nella quantità di un possibile
ormai irrinunciabile.
Certamente  un popolo è un organismo complesso. Considerando al centro l’individuo,
diremo che esso vive e si muove entro cerchi di raggio sempre maggiore,
corrispondenti  a comunità di grado via via crescente e tutte scindibili. L’ultima
comunità non è più scindibile ed è elemento costitutivo delle comunità più complesse.
Quando il dominio arriva alla scissione della famiglia la nazione si avvia al degrado
ed il ricambio non è più assicurato.
Leggiamo, nel tentativo di interpretare la gravità di questa crisi, la sua incapacità
di garantire una sopravvivenza alla civiltà dell’uomo, il danno che da essa hanno
ricevuto le famiglie ed, in particolare, la loro proiezione verso l’avvenire, cioè
i giovani ed i bambini.
Giuseppe de Rita :”La povertà arriva nelle situazioni che fino a 5 anni fa erano il
presidio della nostra ricchezza.”
Il 50% delle famiglie italiane non arrivano a fine mese.
Il 15% dei nuclei familiari deve intaccare ogni mese i propri risparmi ed il 5%
ricorrere ad aiuti e prestiti.
In Italia vi sono 10 milioni 229 mila minori. Di essi il 18% vive in povertà ed il 6,5% in
condizione di povertà assoluta.
Il divario Nord-Sud per la povertà delle famiglie ed i minori poveri è cresciuto. A
Nord si resta nell’ordine delle unità. Nel Molise sono povere il 16% delle famiglie,
in Campania il 23%, in Basilicata il 28%,in Sicilia il 27%.
I minori poveri in Sicilia sono il 44%, in Campania il 39,9%,in Basilicata il 31%.
Su questa situazione di crisi e di povertà incide in maniera decisiva l’intervento
restrittivo del Welfare sulla sanità e sulla scuola.
Nella sanità gli esami clinici – sia le analisi che gli esami radiografici – sono a carico
del privato e l’attesa per una visita specialistica può arrivare all’anno.
La maniere di agire  e l’esagerata remunerazione del personale
dirigenziale, amministrativo, di collaborazione esterna non sono proprie di chi,
nell’ambito di una giustizia sociale rinnovata, aspiri a far rinascere la Nazione.
In effetti meraviglia il permanere di privilegi ed abusi nel personale addetto ad una
istituzione, proprio di chi ancora non si rende conto che il permanere e migliorare
  della istituzione a servizio dei cittadini,dipende dal comportamento di ognuno.
  La prima ed essenziale riforma che il governo deve varare è quella che impone
  il rispetto dei fini istituzionali e che ogni azione sia coerente con essi. In ogni grado.
  Così il Presidente del parlamento,come il singolo parlamentare,come lo
  stesso usciere, né una istituzione può possedere un organico superiore a quello
 necessario  a garantire il suo funzionamento.
  In conclusione non si devono eliminare le pensioni di invalidità,ma si devono attribuire
   ai soli invalidi. Se il cittadino cozza contro l’inevitabilità del rispetto della norma,
 e, trascinando a rovina tutto il mondo clientelare, comprende che l’istituzione
  è sua, nasce la possibilità  di vivere in una nazione civile, la possibilità di vivere
  senza poveri, di vedere aperta all’Avvenire la Porta della Speranza .Se nasce il
 Cittadino, l’Italia rinasce più bella,più forte,più ricca di ieri.
  E’ per questa ragione che le famiglie si devono unire, perché comprendano che è loro
  interesse, interesse delle famiglie, difendere le ASL come ogni singola scuola, come i
  Sindacati e provvedere che funzionino davvero e lo facciano in maniera onesta e
 trasparente.
  Si è quasi quasi arrivati in una situazione in cui l’etica si accoppia all’efficienza e
  garantisce  benessere e civiltà nel rigore della trasparenza.

1 commento:

  1. Se ciò che hai esposto venisse realizzato in pieno sarebbe....il Paradiso in terra. Buona domenica Vincenzo.

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